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Nino Musciumarra
lo Squalo dello Stretto

il Curriculum agonistico

per un totale di 24 traversate dello Stretto nei due sensi, senza contare altre gare di fondo e una bella ma breve carriera master in piscina con vari titoli regionali e un record regionale nei 400 s.l. durato per quasi 20 anni, quasi sempre come tesserato per il CUS Messina.

A questo si aggiungono i pochi ma importanti riconoscimenti ufficiali tributati alla sua carriera, come il Premio Colapesce e la Targa del Rotary dedicata ai messinesi illustri (2006).

 

le immagini delle grandi traversate solitarie:

Doppia Traversata dello Stretto '63    Messina-Reggio Calabria-Taormina    Vulcano- Milazzo  

 

la vita, il nuoto, il mare:

Nino Musciumarra nasce a Catania il 6 Gennaio del 1921, ma si trasferisce con la famiglia a Messina ancora in tenera età. Il racconto della sua vita, se non fosse per il nuoto e l'amore per l'avventura, sarebbe simile a quello di tante altre vite siciliane. Il duro lavoro, l'emigrazione in Argentina, le difficoltà quotidiane, le donne, l'allegria e l'amore per la vita e ciò che di bello e semplice essa offre.  Ma Musciumarra ha anche in sè il fuoco dell'irrequietezza. La durezza della vita non gli impedisce di coltivare l'amore per lo sport. Favorito da un fisico possente, pratica fin da giovanissimo il calcio, il rugby (sarà nominato "rugbista dell'anno" nel 1960), il nuoto.

Lo Stretto di Messina fa la sua conoscenza nel lontano 1949, in occasione della prima competizione organizzata tra le due sponde dall'ENAL di Reggio Calabria. Il percorso è lungo, sono circa 12 km, e per essere ammessi alla gara occorre essere tesserati FIN, superare una prova di ammissione di 6 km e una visita medica. Musciumarra, manco a dirlo, non rispetta nessuno dei tre criteri e ciò nonostante prende il via, ostacolato fisicamente dagli organizzatori anche a colpi di remo, facendo sfoggio di quella indisciplina che - unita alla generosità d'animo - resterà il tratto dominante della sua personalità. Al traguardo lo precede solo il vincitore, mentre tutti gli altri concorrenti "ufficiali" sono alle sue spalle. La Gazzetta del Sud comincia a prender nota di "un individuo bislacco e ribelle", che movimenterà le pagine della cronaca sportiva per i successivi quarant'anni.

 Negli anni seguenti, Nino Musciumarra partecipa a tutte le prime undici edizioni della Traversata dello Stretto organizzata da Rosario Calì e dallo Sporting Club Villa, difendendo per nove volte con onore i colori del CUS Messina. In quegli stessi anni, tra il 1954 e il 1969, diventa il principale punto di riferimento per gli atleti che si cimentano nella traversata solitaria. Il suo temperamento focoso, cordiale e generoso ne fanno un accompagnatore entusiasta e disinteressato. Non a caso, quando nel 1963 sulle rive dello Stretto si presenta la bella Mary Margaret Revell, il CUS le affianca Musciumarra per l'organizzazione della sua impresa.

Nel settembre dello stesso anno, Nino decide di tentare la stessa impresa della Revell ma su un percorso più lungo, attraversando due volte lo Stretto di Messina. Parte dal Lido di Mortelle, in Sicilia, tocca la spiaggia di Cannitello in Clalabria e quindi punta nuovamente verso l'Isola, raggiungendo la Città dello Stretto di fronte al piazzale della Batteria Masotto. Ce la fa in 5 ore e 43', e l'anno seguente riprova ancora, portando il tempo a 5.22'. Quelle due imprese contribuiscono a fare di Musciumarra l'uomo delle traversate solitarie. Per il pubblico degli appassionati - e soprattutto per il popolo messinese di cui è espressione pura ed eroe - diventa "Lo Squalo dello Stretto". 

Gli anni '70 lo vedono cimentarsi nel nuoto pinnato, che in quel periodo vive il suo massimo splendore tra Scilla e Cariddi. Nei duelli tra le scuole reggine e villesi, tra Dei, Abruzzini e Rossetti, si inserisce anche lui con la grinta di sempre e iscrive nell'albo d'oro il proprio nome in occasione della prima doppia traversata solitaria con le pinne, chiudendo il decennio con il "suo" percorso Mortelle-Cannitello-Batteria Masotto percorso con le pinne in 3 ore e 20', e con la lunga traversata pinnata dall'Isola di Vulcano a Milazzo, effettuata all'età di 58 anni in circa otto ore e mezza. In questi anni va costituendosi in modo sempre più definito la squadra di accompagnatori che segue ovunque "lo squalo dello Stretto", composta dal barcaiolo Francesco "Don Ciccio Piscibonu" Longo, dal cronometrista Franz Benecchi, dal medico prof. Giulio Santoro, e immancabilmente dalla moglie, la signora Maria Dominici. Il fratello di Maria, lo storico professionista messinese Venerando Dominici, diviene il fotografo ufficiale delle traversate.

Per quanto riguarda il nuoto puro, l'attività di Musciumarra negli anni '70 è quella di infaticabile organizzatore e riferimento per tutti i traversatori che affrontano lo Stretto. Accompagna Graziella De Gregorio, Franco Di Fede, Tanino D'Uva, Giovanni Fiannacca, Paolo Pinto, Gianni Golini e tanti, tanti altri ancora, per finire con Agatella Malvagna, che ad appena otto anni conquista il record femminile sulla singola traversata. L'amicizia con Gianni Golini e Paolo Pinto si rinsalda, e proprio Musciumarra è chiamato ad accompagnarli in varie edizioni della Capri-Napoli.

Arrivano gli anni '80, e sono anni impegnativi, in cui la durezza del lavoro ai Cantieri Navali è resa ancor più pesante dalla progressiva invalidità della signora Maria, compagna di una vita intera, colpita da una grave forma di diabete che la porterà alla cecità. Ma Musciumarra è un duro, e dura è la sua pelle come quella degli squali, appunto. Ancora in veste di accompagnatore, guida nello Stretto Monia Scalzo e Leardo Callone, accompagnando quest'ultimo anche nella traversata della Manica. Quindi parte alla scoperta di nuove acque in cui nuotare: a 60 anni suonati affronta con successo la doppia traversata del Lago d'Iseo e prepara la grande traversata con cui vorrebbe chiudere la carriera. 

Si allena appena può, fa avanti e indietro tra le spiagge di Mortelle e Casabianca o scavalca il muro di recinzione dei Cantieri per sfruttare ogni pausa disponibile per qualche bracciata in mare. A volte si concede qualche "permesso" in più, rischiando anche il posto di lavoro, come quella volta che - "ufficialmente malato" -  comparve il giorno dopo sulla prima pagina della Gazzetta del Sud tra una coppa e una miss. Sono i rischi del mestiere!

La nuova impresa è ambiziosa: partire dalla lanterna del porto di Messina, toccare la costa Calabra e quindi raggiungere Taormina. La drammatica traversata, ostacolata dalla corrente avversa, si ferma in realtà alcuni chilometri prima della "perla dello Jonio", sulla spiaggia di Letojanni, nelle prime ore del mattino del 6 ottobre 1983 dopo oltre 17 ore di nuoto.  Nino Musciumarra ha sessantdue anni e, con la soddisfazione di avere centrato comunque un importante risultato, dà l'addio alle prove di fondo in mare. Ma sarà vero?

In quegli stessi anni, il movimento Master siciliano muove i suoi primi passi. Musciumarra assiste con entusiasmo al ritorno alle competizioni di campioni come Pippo Nicosia e, naturalmente, è pronto a divenire parte attiva della scena natatoria master, ma anche ad accompagnare con la solita generosità i tentativi in solitaria degli altri nuotatori. Nel 1985 è nello Stretto a fianco di Nicosia e poi di Lynne Cox (primatista della Manica), e ancora con Nicosia torna sulla rotta della Vulcano - Milazzo nella traversata record del nuotatore milazzese. 

Alla metà degli anni '80, inoltre, nasce a Messina una nuova generazione di fondisti, che avrà nei primi anni le sue punte di forza in Francesco Cacopardo e Nino Fazio, che scrive queste note, che continueranno a tenere accesa la fiamma del nuoto di fondo in riva allo Stretto per tanti e tanti anni. A loro si aggiungerà presto Cristina Scotto. Musciumarra sarà per i tre giovani messinesi più di un allenatore, un vero padre, e per tanti altri resterà comunque un riferimento importante. Accompagnerà Cacopardo nella sua prima doppia traversata, quindi Fazio nella prima Traversata Scilla e Cariddi, nella prima Vulcano - Capo Calavà e in tutte le gare del Grand Prix di Fondo e Gran Fondo tra il 1986 e il 1990. 

Il ritrovato entusiasmo intorno al nuoto di fondo porta il vecchio Squalo ad impegnarsi nuovamente in acqua. Tra il 1987 e il 1988 si cimenta insieme ad un gruppo di giovani allievi nelle prime due edizioni della "24 ore Arena" a Palermo, nuotando nella notte per oltre 15 km e per 18,5 km. Nel 1988 prende parte alla terza edizione della Traversata Scilla e Cariddi, realizzando nell'occasione le sue due ultime traversate dello Stretto, andata e ritorno, all'età di 67 anni.

L'attività master continua a tenerlo impegnato in piscina fino al 1991, nonostante molte delle sue energie siano ormai dedicate all'assistenza alla cara Maria, immobilizzata da tempo sulla sedia a rotelle e cieca. Musciumarra non si lamenta, si fa in quattro e riesce ancora a ritagliarsi qualche ora settimanale per il nuoto, senza perdere una virgola della sua gioia di vivere. Poco dopo aver compiuto i 70 anni (festeggiati da tutti in piscina) la sfortuna si accanisce contro di lui.  Nino viene colpito da gravi problemi di salute e più volte ricoverato in ospedale.... e se lo Squalo riesce in qualche modo a venirne fuori, con le straordinarie energie fisiche e caratteriali che Madre Natura gli ha dato, Maria non ce la fa e lo lascia solo, dopo anni di sofferenze e di vero amore.

Da allora Nino Musciumarra vive da solo nella sua casa di Via Palermo, zeppa di ricordi, trofei, fotografie (molte delle quali costituiscono la spina dorsale di questo sito), col peso degli anni, della solitudine e dell'ingratitudine dimostratagli da molte delle persone per le quali aveva speso giorni e giorni del suo tempo e quote considerevoli della sua pensione, spese per comprare creme, lanolina, palette e quant'altro potesse servire a fare sport e avvicinarsi al mondo delle traversate. Non l'ho mai sentito lamentarsi per questo. Ha sempre trovato, non so fino a quanto convincendosene, dei motivi validi per giustificare il silenzio dei tanti opportunisti che lo hanno sfruttato finchè ne hanno avuto convenienza. Un "individuo bislacco e ribelle", forse: ma con un cuore grosso così, un cuore di atleta e di sportivo vero. Nessuno ha fatto più di lui per il nuoto di fondo nello Stretto di Messina.

Aggiornamento, 4 Aprile 2009: Nino Musciumarra muore all'età di 88 anni. Mi aveva salutato quattro giorni prima: mentre ero sulla soglia e stavo per andar via, dal letto ha stretto il pugno e mimato due bracciate, come a dire: terrò duro finchè potrò. E' l'ultima immagine che conserverò di lui, ed è in sintonia straordinaria con tutta la sua vita e con tutte le altre immagini che affolleranno i miei ricordi. 

Il sito The Daily News Of Open Water Swimming, principale voce mondiale del nuoto in acque libere, lo ha degnamente celebrato con una pagina a lui dedicata.


Nino Musciumarra premiato dal prof. Alagna con la Targa del Rotary Club riservata ai Messinesi illustri, Novembre 2006.

   
Alcuni dei personaggi che hanno avuto un ruolo importante nelle traversate di Musciumarra, accompagnandolo fedelmente in molte delle sue imprese: da sinistra, il cronometrista Franz Benecchi, il barcaiolo Francesco Longo detto "Don Ciccio Pisci Bonu", il medico prof. Giulio Santoro, il fotografo Venero Dominici, fratello della moglie dello Squalo, Maria.

a cura di Nino Fazio - nino@baiadigrotta.it 

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