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FINY FICHERA, doppia traversata s.l.
05.07.2010

Qui di seguito la cronaca e più sotto il divertente resoconto di Franco Lo Cascio

Il nuotatore master taorminese Finy Fichera, già protagonista di una traversata nell'agosto del 2008 che lo aveva consacrato come atleta più anziano ad aver mai sfidato e vinto le acque dello Stretto di Messina (54'26"), ha consolidato questo primato con un'altra memorabile impresa sportiva. All'età di 82 anni ha portato a termine la doppia traversata a stile libero, col tempo complessivo di 2h.46'24".
L'atleta della SAT Finy, recentemente laureatosi campione italiano M80 negli 800 m stile libero ai Campionati Italiani Master di Ostia, è entrato in acqua a Capo Peloro alle 9.45, accompagnato dalla barca-guida condotta da Giovanni Arena, uno dei maggiori esperti del nuoto nello Stretto. Sulle barche appoggio erano presenti i cronometristi Pizzi e Mangraviti, il figlio Carmelo, l'amico e assistente per il salvamento Roberto Lanzafame e il responsabile nazionale FIN per il nuoto in acque libere, Franco Lo Cascio. Oltre all'età non più verdissima e alle insidie delle correnti, Fichera ha dovuto affrontare anche la difficoltà della cecità di un occhio, superata a fatica grazie all'aiuto dell'amico medico Camillo Carlucci, altro esponente del nuoto master italiano, che ha accompagnato in acqua il nuotatore per buona parte del percorso, fornendo un riferimento visivo più sicuro che non la prua delle barche.
La prima parte della traversata si è conclusa a Cannitello col tempo di 58'38". Dopo una sosta di alcuni minuti in cui si è rifocillato e ha subìto un rapido controllo medico, Finy è ripartito verso la Sicilia, affrontando il momento più difficile della traversata. Le onde e le difficoltà visive tendevano a portarlo frequentemente fuori rotta, facendogli perdere preziose energie - ma mai il buonumore. A circa un miglio dalla costa calabrese il nuotatore ritrovava la sua nuotata migliore, concludendo la prova con un tempo di tutto rispetto e in ottime condizioni generali.
La media-bracciate è passata da 58 a 48 al minuto, ma il tempo notevolmente più alto impiegato nel tragitto di ritorno è stato principalmente dovuto al vento contrario e alla rotta più larga che è stata imposta dalle condizioni della corrente, peraltro lieve vista la corrispondenza col quarto di luna, e interpretata alla perfezione dalla barca di Arena.
Alla fine, Lo Cascio ha consegnato all'atleta la maglia di campione italiano di categoria vinta ad Ostia e la medaglia della Federazione Italiana Nuoto, che trova in Finy Fichera uno tra i master più attivi, come atleta e presidente di una piccola ma agguerrita Società che ha al suo attivo numerosi titoli e primati nazionali.

 


Ad alcune centinaia di metri dalla costa il dott. Carlucci deve entrare in acqua per dare una mano a Finy, che a causa dei problemi alla vista ha grandi difficoltà a mantenere il contatto con la barca-guida.


La Calabria si avvicina. Sulla barca la cronometrista Angelina Mangraviti....


... e il cronometrista Gianni Pizzi, qui ritratto insieme a Giovanni Arena al timone della braca-guida.


La sosta a Cannitello dopo 58'. Un rapido controllo al cuore, uno spuntino (.... altro che integratori... una banana!!!)


Subito dopo la virata c'è la parte più impegnativa. Onde e corrente rendono difficilissime le operazioni. Finy si incazza ma non si scoraggia.


Per ritrovare il settore Fondo della Federazione Italiana Nuoto ai suoi massimi livelli nello Stretto c'è voluta la traversata di Fichera... bentornato Franco Lo Cascio (vai al suo racconto)!


Una feluca per la pesca al pescespada ci passa a poppa, mentre Finy dopo le onde ritrova la sua nuotata regolare.


E finalmente l'arrivo in Sicilia; sostenuto da Roberto Lanzafame, Finy ritrova la terraferma!


Pochi personaggi in riva allo Stretto si sono fatti voler bene quanto lui. Foto di rito col grande Giovanni Arena, ancora una volta perfetto accompagnatore, e - petto in fuori e pancia in dentro - con il fraterno amico Camillo Carlucci, senza il quale le cose si sarebbero fatte molto, molto difficili.

GRANDE MAGIA nello stretto…... e voci e magiche apparizioni

Io sono solito programmare  con molto anticipo la mia attività, ma poi incontro Finy ad Ostia che mi dice “perché non vieni?”…e io vado!

Io mi occupo per la FIN delle gare in mare dei master…e FINY vuol tentare una impresa da brividi.

Arrivo a Catania , e subito sono avvolto da quella cantilena siciliana - che mi sembra di essere dentro un romanzo di Camilleri - e comincio subito ad avere VISIONI: all’aeroporto ad aspettarmi , con Finy, c’è Camillo che non vedo da una vita…(ma non era dorsista e del nord?come mai è qui?)…un po’ cambiato ma con la stessa faccia da birbante…

Arriviamo a Taormina in un attimo - il guidatore è Finy - minchia che riflessi!.. .e con Camillo decidiamo di assaggiare l’acqua del mare: onda di un metro, acqua fredda… chissà come faremo domani…

Alla sera VOCI di nuotatori mai dimenticati (al telefono Pippo e Cristina) mi riportano ancor più in sintonia con l’impresa di domani…

Il domani sono le 6 e mezza del mattino, trasferimento a Torre Faro dove è ancora deserto, l’acqua uno spettacolo - ma quali Caraibi! - e ,malgrado una brioche con granita e panna che ci ha fatto gustare Carmelino, non resisto e mi  regalo un tuffo subito.

ACQUA CALDA e MEDUSE: belin!

Il sole picchia a martello…noi attendiamo l’ordine di partenza dal “capo” Giovanni e intanto nelle mie visioni spunta dalla barca Nino, sempre ragazzino come allora e sulla spiaggia in lontananza vedo arrivare Peppe, ora assessore provinciale ma di buona memoria…

E siamo pronti per la grande magia: alle 9,45  FINY si tuffa e nuota con regolarità. Dopo 12 minuti (la cronos  Angelina mi aggiorna sempre) abbiamo già la costa a 1000 metri. Malgrado le “botte” che io e Angelina gli diamo da sinistra, Giovanni da destra e Camillo dall’acqua, Finy trova anche il tempo per scherzare e così parla e beve l’acqua magica dello stretto (che però Giovanni chiama in dialetto U CANALE).

Arriviamo a Cannitello molto bene, Camillo controlla le pulsazioni a Finy - lo farà anche a meta’ stretto! - e dopo un po’ di difficoltà iniziale dovute ad onda contro e corrente, riprende il suo assetto di gara: al ritorno ci mettiamo di più perché lo scarroccio ci fa fare molta più strada e toccheremo terra al Lido ben al di sotto della chiesa e del punto da cui siamo partiti.

Dopo neanche 15 minuti dall’impresa Finy ha recuperato i valori e le pulsazioni normali

Anche questa è una magia ma non è finita: viene a salutarci fino a terra una razza che fluttua con eleganza…ma quali Caraibi !!!

Dicevo che mi sembrava di essere in un romanzo,con voci ed apparizioni e dove l’attore principale tentava una impresa tremenda: solo che l’attore era vero e reale e ce l’ha fatta.

Ad 82 anni, FINY FICHERA ha compiuto la doppia traversata dello stretto, impresa che molti 40enni non riuscirebbero a fare.

Non è solo questione di allenamento riuscire a fare una cosa simile: io l’ho vissuta, sofferta e gioita con lui, ma , soprattutto , sono orgoglioso di aver avuto l’onore di esserci stato.

Quindi un GRANDE GRAZIE da parte mia all’attore principale ALFIO FINY FICHERA, alle voci di Pippo Nicosia e Cristina Scotto, alle visioni di Nino Fazio e Peppe Saya e di Camillo Carlucci, alla crono Angelina Mangraviti e Pizzi figlio, a Giovanni Arena dal quale ho imparato ancora qualcosa sul “canale” ed ai figli  di Finy, Giovanna e Carmelino ed alla signora Maria , che ci hanno accolti come solo in Sicilia…..!!!!

Lascio a Nino trascrivere la scheda tecnica dell’impresa. E allego una proiezione dal satellite che indica all’incirca il percorso effettuato.

CASCIO LO , FRANCO

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