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PAOLO CHIARINO, traversata stile libero 
26.09.2009

A fine Settembre, dopo una tormentata organizzazione gestita a distanza, Paolo Chiarino si presenta in riva allo Stretto. L'iniziale proposito di compiere la quadrupla traversata si è infranto sugli scogli della burocrazia, un po' inspiegabilmente visto il curriculum sportivo prestigiosissimo dell'atleta piemontese, che dal 2000 si è affermato come uno dei grandi protagonisti delle lunghissime distanze (Lago di Lecco, 24 km - Lago di Zurigo, 26 km - Catalina/San Pedro Straits, 33 km - Manhattan Island Marathon Swim, 46 km - Tampa Bay Marathon Swim, 39 km - Lago di Garda, 53 km  - Lago Maggiore, 55 km, oltre a innumerevoli "24 ore" in piscina).

Con una buona dose di filosofia, Paolo accetta comunque di buon grado la possibilità di "ripiegare" sulla doppia traversata, impresa che è naturalmente più che alla sua portata. Il cielo plumbeo non lascia presagire nulla d buono, ma si sa che per il buon fine dell'impresa conterà ciò che succede in acqua, non fuori.

Una rapida foto con la cronometrista Angelina Mangraviti e il sottoscritto, e si entra in acqua per il primo tratto della traversata. Paolo, che probabilmente per un'innata modestia tiene a sottolineare di "non essere veloce", nuota in realtà molto bene e si allontana rapidamente dalla cosata siciliana.

La giornata è davvero particolare... un'umidità fortissima, la minaccia della pioggia, e ciò nonostante una visibilità incredibile: appena ci si allontana dalla Punta, all'orizzonte appare la sagoma della lontanissima Stromboli! 

Il cielo si fa ancora più nero e, quel che è peggio, la corrente che ci aveva sospinti rapidamente fino a metà del canale si ferma del tutto, lasciando il posto alla "montante" che tende a spostarci verso nord. Questo ci rallenta ma non ci impedirà di toccare terra in Calabria. Tuttavia le preoccupazioni per il ritorno incominciano a farsi serie. Come abbiamo scritto nella pagina dedicata alle correnti, il loro andamento periodico è prevedibile, ma è anche fortemente influenzato dagli agenti atmosferici - in particolare vento e pressione - che possono anticiparne o ritardarne l'arrivo. In questo caso la bassa pressione ha fatto arrivare la "montante" con oltre un'ora di anticipo, e Paolo, che avrebbe dovuto trovarsi a quest'ora a nuotare nella fase di "stanca" tra le due correnti, ci è invece finito proprio nel mezzo.

Toccata terra in Calabria proprio sotto il Pilone in 54'53", Paolo riparte verso la Sicilia: ma è un calvario. Il tempo peggiora bruscamente e alle nuvole si associa una fitta pioggia. La corrente lo spinge verso nord, tra Scilla e il mare aperto, e la barca appoggio deve guidarlo parallelamente alla costa, sperando di riuscire a procedere in qualche modo. Ma per percorrere i primi ottocento metri del ritorno ci vogliono oltre 50', e questo la dice lunga sulle difficoltà incontrate da Chiarino.

Una chiamata da parte della vedetta della Capitaneria di Porto, che ci ha assistito durante tutta la traversata, mette fine al tentativo di "ritorno" e Paolo viene fatto risalire in barca.... se non all'asciutto, almeno al sicuro. Il medico Marcello Aricò ne constata le perfette condizioni fisiche, ma la traversata era diventata oggettivamente impossibile. Personalmente, sono rimasto davvero impressionato dal suo atteggiamento sempre e comunque positivo. E' uscito dall'acqua sereno come quando era entrato, sul volto il sorriso di chi guarda solo alla parte mezza piena del bicchiere (la singola traversata comunque completata e in condizioni proibitive), piuttosto che quella mezza vuota. Una lezione di sportività che molti altri atleti impegnati in grandi imprese solitarie dovrebbero raccogliere. La modestia è il primo segnale della grandezza, e Paolo è stato grande nella nuotata e nell'accettare una giornata di nuoto e fatica come una esperienza in ogni caso positiva. Speriamo di rivederlo presto nel nostro mare, che ha bisogno di atleti come lui.

pagina curata da Nino Fazio - nino@baiadigrotta.it 

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