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SALVO DEL BONO, traversata solitaria s.l.
22.09.2011

La figura di Salvo Del Bono (Salvuccio per noi tutti) è quella di una persona limpida nello sport e nella vita. L'ho conosciuto in una mattina di ventisei anni fa - il giorno dopo del Natale 1985 - in una "Due Ore" di nuoto che rappresentava per me la prima gara in assoluto. Quel giorno avrebbe segnato la mia vita facendomi innamorare di questo sport, facendomi intuire di non essere l'ultimo arrivato e regalandomi degli amici che ancora oggi sono tra le persone a me più care. Tra loro Pippo Nicosia, che mi diede una sonora legnata staccandomi di un chilometro (arrivammo primo e secondo) e Salvuccio Del Bono. La vita è fatta di tante cose e spesso queste ci allontanano dalle nostre passioni... ma se di passioni vere si tratta, prima o poi ci torneremo. Così ha fatto anche Salvuccio: dopo anni di ottimi piazzamenti nelle gare master in piscina quando il movimento in Sicilia muoveva i suoi primi passi, si è allontanato dallo sport agonistico, continuando a vivere "da sportivo". 

Il suo ritorno al nuoto, quasi vent'anni dopo, lo vede avvicinarsi con rinnovato entusiasmo al mare. Gli allenamenti nelle spettacolari acque milazzesi vedono tornare in acqua un ragazzone di sessant'anni, dalla bracciata lunga come allora e dall'entusiasmo intatto. La guida tecnica, come vent'anni prima, è quella di Pippo Nicosia, che condivide con lui un'amicizia nata nel lontano 1963 al Sacro Cuore di Milazzo, sotto l'ala protettrice ed entusiasta di Padre Cutrupia, amatissimo educatore con un debole per lo sport e per i suoi valori più sani.

Accompagnato dalla famiglia, Del Bono si presenta in riva allo Stretto non senza timori. I dubbi su quanto sia effettivamente pronto per la traversata si scioglieranno solo nuotando, almeno si spera! Il mare è diverso dalle calme acque della Baia del Tono... Le onde si inseguono nervosamente e si intuisce che la prima parte della traversata non sarà "calma". 

A guidare Salvuccio sarà Giovanni Arena, che appena quattro giorni prima ha compiuto la sua più bella traversata ma che in questa occasione torna al suo ruolo principe di "barcaiolo" con l'aiuto del nipote Salvo Arena. In barca con tutta la famiglia Del Bono il medico Marcello Aricò, il vostro cronista e i cronometristi Pizzi e Mangraviti... e naturalmente non può mancare Nicosia.  

Effettivamente i primi minuti di traversata sono piuttosto impegnativi a causa delle onde. Per un momento Del Bono si trova in difficoltà, qualche boccata di acqua salata non aiuta nè l'umore nè la nuotata... ma si va avanti. Arena sa che usciti fuori dalla "montante" si incontrerà la corrente giusta. Salvuccio però ha dovuto "dare" molto nella prima parte e verso la metà del percorso avverte un po' la fatica e non riesce a sfruttare la corrente come si sperava. Così il nuotatore finisce per essere trasportato un po' troppo a sud e il percorso si allunga un po' costringendolo ad arrivare oltre la chiesa di Cannitello. Ma l'importante è arrivare, e si arriva senza problemi, con un tempo appena superiore ai 53' e nell'allegria generale.

Una bella pagina di sport, pulita e semplice, come la persona che ne è stata protagonista. E ora non aspettiamo altri vent'anni per la prossima nuotata, mi raccomando!


L'arrivo sulla spiaggia di Capo Peloro


Angelina Mangraviti e Gianni Pizzi, cronometristi di questa e di mille alte traversate


Le tipiche scene che precedono la partenza... sotto un cielo plumbeo le ultime raccomandazioni di Arena e la cerimonia della Nivea, una sorta di battesimo del traversatore. Sacerdote il dott. Aricò.


Nicosia suggerisce l'andatura da tenere, forzando un po' quando si incontreranno le onde che l'aspettano poco più a largo.


Infatti pochi metri dopo la partenza si entra nel capriccioso mare della montante che, rimbalzando su Capo Peloro, si increspa in modo fastidioso.


Nuotare nel mare in queste condizioni non è facile per chi si è allenato sempre in piscina o col mare calmo.


E mentre Salvo fatica, Pippo se la ride.


Siamo ormai vicini all'arrivo, le ultime bracciate e si tocca terra a Cannitello mentre il sole fa capolino tra le nubi.


Questa foto piacerebbe a Padre Cutrupia: i suoi due ragazzi del Sacro Cuore sempre amici e sempre a fare sport, come quarantott'anni prima. 

pagina curata da Nino Fazio nino@baiadigrotta.it

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