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CRISTINA SCOTTO, traversata solitaria stile libero VULCANO - MILAZZO
16.07.2007


video su YouTube
a cura di Antonio Spoto e www.nuotosicilia.it
foto di Marcello Aricò - filmato di Nino Fazio

Da www.nuoto.it e www.nuotosicilia.it 

Il giorno seguente (alla traversata di Fabrizio Mandanici, n.d.r.), 16 Luglio, è la volta di Cristina Scotto, compagna di Fabrizio e nome tra i più noti e prestigiosi del gran fondo solitario (due Vulcano-Capo Calavà, una Lipari-Milazzo, una Vulcano-Capo D'Orlando, una Salina-Capo D'Orlando). La nuotatrice messinese, anche lei tesserata per la Nuoto Milazzo Carmelo Nicosia, è la prima donna ad affrontare i 22,3 km della Vulcano - Milazzo, un classico che ha visto cimentarsi atleti come Nino Musciumarra, Gianni Golini e lo stesso presidente della società milazzeze, Pippo Nicosia (record con 5h. 27'). 


Mentre Vulcano dorme ancora, Nino, Cristina e un ammaccato Fabrizio sono già in marcia


In barca, Giovanni Fiannacca, Marcello Aricò (medico e fotografo) con Cristina

Lo staff è lo stesso del giorno precedente, con l'aggiunta di Marcello Aricò, medico storico delle traversate Eoliane e dello Stretto e dello stesso Fabrizio. Le stesse sono le condizioni iniziali, con mare calmissimo e cielo limpido, e la traversata parte da Punta Bandiera alle 6.30 a passo spedito. Cristina nuota ad un ritmo di quasi 4 km/h per le prime due ore, con una corrente che sembra nascondere il piano che sta ordendo ai suoi danni. 


All'alba, la preparazione per la partenza

La rotta stabilita dalla barca appoggio tiene l'atleta ad ovest della linea ideale, in previsione di una corrente che invece non arriva. Anzi, peggio: a metà mattinata, quando tutto sembra sereno e le proiezioni fanno ipotizzare un tempo finale attorno alle 6 ore e mezza, una forte corrente da est sorprende la Scotto già spostata di oltre un chilometro rispetto alla linea di rotta, in previsione di una corrente opposta, impedendole di rientrare in linea. Nel frattempo il mare si increspa notevolmente, a dispetto della giornata sempre splendida, rendendo la nuotata assai difficile e faticosa. 


e finalmente, alle 6.30 il via!


I cronometristi Parasporo e Pizzi, con Nino Fazio al gps

Sono ore interminabili, sono le ore "che non avrebbero dovuto esserci". Il gps ci dice che in tre ore si nuota per oltre nove chilometri, ma ci si avvicina all'obbiettivo di soli 4,6: ci sarebbe da arrendersi quando dalla barca arrivano segnalazioni da incubo e la sagoma di Capo Milazzo resta immutabile all'orizzonte. Alla fine, si raggiunge la meta quasi perpendicolarmente rispetto alla rotta. I dati del gps confermano che Cristina ha nuotato non per i 22 km della distanza tra partenza e arrivo, ma per ben 30,9 chilometri! 


il vento di grecale comincia a creare difficoltà, e la barca (con Cristina accanto) finisce 2 km fuori rotta...


e Fabrizio fatica a rassicurare Cristina, che sente passare il tempo e vede la situazione farsi complicata


dopo 9 ore, Cristina fatica ancora, ma non molla: Milazzo è vicina

Il tempo di 9 h 56' 27" rende l'idea della difficoltà dell'impresa, che resta una vera lezione di sport e sofferenza che solo pochi atleti possono dare, e che a dispetto del risultato cronometrico è da considerarsi come un grande successo, tra le cose più belle che la Scotto abbia mai fatto.  


E finalmente l'arrivo, sotto lo sguardo di un Pippo Nicosia arrivato (naturalmente) dal mare


Finalmente la tensione si allenta. Una foto rara, con i primi due tempi di sempre nella traveresata dello Stretto fianco a fianco (Fiannacca a destra, Nicosia a sinistra)


Cristina e Fabrizio si ritrovano. Hanno coperto 55 km in due giorni di nuoto indimenticabili.


Stanchezza? Disappunto per il risultato cronometrico? Cosa riprende la videocamera di Nino Fazio? "Oggi ho fatto vedere di che pasta sono fatta. E comunque ci riproverò e farò meglio, potete giurarci".

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